venerdì 29 agosto 2008

Preghiera universale

Fare silenzio dentro noi stessi, liberandoci della sofferenza che i nostri condizionamenti ci procurano è una preghiera universale che va aldilà di qualsiasi strutturazione o cristallizzazione religiosa.

domenica 24 agosto 2008

Ubbidire o capire ?

Le religioni, basate sull'ubbidire senza capire, danno un pessimo insegnamento ai giovani togliendo loro la fiducia in se stessi e nella loro capacità di capire e di scoprire da soli cosa è salutare per la loro serenità e cosa non lo è e di scoprire cosa è buono per tutti e per ciascuno e di sviluppare quindi nuovi modi di vivere e di stare insieme che evolvano e siano al passo coi tempi.
Ma soprattutto vivere costantemente con una tale sfiducia in se stessi al punto di sentirsi incapaci di fare altro che ubbidire senza capire, è una sofferenza che fa vivere male e infelicemente.
E' vero che molti si assoggettano volentieri ad una simile schiavitù per paura, perché vogliono rimanere infantili continuando ad avere, anche da adulti, qualcuno che dica loro in ogni occasione cosa fare, ma questo modo di vivere patologico non dovrebbe essere alimentato dalle religioni, ma semmai si dovrebbe invitare ad avere fiducia in se stessi e a capire da soli fidandosi della propria testa piuttosto che dipendere sempre da qualcun'altro.
Se poi fidandocisi della propria testa si sbaglia, questo è prevedibile, l'intera storia umana è un susseguirsi di miglioramenti ottenuti mediante tentativi ed errori.

mercoledì 20 agosto 2008

Regno dei cieli ?

Per Regno dei cieli Gesù intendeva uno stato psicologico di serenità conseguente all'estinzione delle nostre sofferenze nevrotiche. Anche il cosiddetto Spirito Santo è la stessa cosa. La religione non può di nuovo che fraintendere tutto ciò perché nasce dalla paura e dalla nevrosi umana e dal desiderio urgente che ha l'uomo di credere in qualcosa che sia creazione del suo pensiero per non dover così affrontare la completa assenza di certezze che caratterizza la realtà. Ma la realtà rimane comunque priva di certezze ed è saggio accettarla così come è piuttosto che fuggire nelle illusioni.

martedì 19 agosto 2008

I grandi del passato e la religione

Sono d'accordo coi i grandi del passato: il Buddha, Krishnamurti e Gesù erano contrari alle religioni perché sapevano che esse diventano elenchi di precetti, dogmi, norme da seguire senza comprenderle e loro non volevano insegnare niente del genere.

Però la mente umana gradisce molto l'illusione di sicurezza creata dall'adesione a norme, dottrine, dogmi, ecc., illusione che compensa la paura di vivere che molti hanno.

I grandi del passato vorrebbero invitarci a risolvere le nostre paure nevrotiche mediante la conoscenza di noi stessi piuttosto che a nasconderle sotto le illusioni.

Perché le certezze religiose sono illusorie ? Perché nella realtà non c'e' niente di certo, tutto cambia continuamente, non ci sono riferimenti e i riferimenti creati dal pensiero sono in conflitto con la realtà. Però a molti l'assenza di riferimenti nella realtà fa paura e da qui la fuga nelle illusioni. E' possibile però realizzare che, anche se nella realtà non ci sono riferimenti, possiamo vivere lo stesso, anzi meglio, senza.

lunedì 11 agosto 2008

Modelli ? No, grazie

Riporto un mio post apparso su it.discussioni.psicologia

On 1 Ago, 22:16, Massimo Soricetti wrote:
> Vi siete mai sentiti in colpa per "non essere quello che dovreste essere"?
>
> Voglio dire, ciascuno di noi ha dei modelli,

Io no e non ho bisogno, sono io il modello per me stesso e non aspiro a diventare nessun altro.
Mi occupo di essere il maestro di me stesso, il modello di me stesso, lo psicologo di me stesso.
Un modello al di fuori di me da seguire può essere una prigione che mi rende insensibile verso me
stesso, verso i miei veri desideri e può diventare un'ossessione.

Inoltre mi pare più sano essere indipendenti psicologicamente piuttosto che avere la necessità
costante di cercare la felicità fuori di noi, in qualche modello. La felicità è dentro di noi, non fuori.

Cercare un modello mi pare come cercare una certezza, mentre nella realtà non ci sono certezze di nessun tipo e non ne abbiamo bisogno per vivere ("Il rischio è il nostro mestiere di esseri viventi", dico io).

E' che spesso l'intrinseca assenza di certezze nella realtà ci spaventa, ma IMHO costruirci fittizie certezze create dal pensiero non risolve l'angoscia umana.