martedì 29 luglio 2008

Vita di un illuminato

Il 25 luglio scorso è morto Randy Paush (R.P. nel seguito), che per me, ripeto *per me*, è un illuminato.

Mi sembra un illuminato e mi pare un buon esempio positivo per le nuove generazioni in particolare perché è esente dalle tre principali afflizioni che caratterizzano l'infelicità occidentale (le vedo molto diffuse):
1) L'autocommiserazione
2) Il cinismo
3) La severità (cioè l'imposizione e l'autoimposizione di obbligli morali e il giudicare continuamente e compulsivamente se stessi e gli altri; quest'ultima è particolarmente radicata anche perché è presentata come modello positivo ..... sigh!)

Allora la pratica è:

"Bhikkhu, in che modo il praticante si radica nell'osservazione degli oggetti mentali negli oggetti mentali?

"Quando in lui è presente l'autocommiserazione, è consapevole: “In me è presente l'autocommiserazione”. Quando l'autocommiserazione non è presente, è consapevole: “In me non è presente l'autocommiserazione”. Quando l'autocommiserazione incomincia a sorgere, egli ne è consapevole. Quando l'autocommiserazione già sorta viene abbandonata, egli ne è consapevole. Quando l'autocommiserazione già abbandonata non sorgerà nuovamente in futuro, egli ne è consapevole. Egli mantiene l'osservazione, libero, non intrappolato in nessuna considerazione mondana.

"Quando in lui è presente il cinismo, è consapevole: “In me è presente il cinismo”. Quando il cinismo non è presente, è consapevole: “In me non è presente il cinismo”. Quando il cinismo incomincia a sorgere, egli ne è consapevole. Quando il cinismo già sorto viene abbandonato, egli ne è consapevole. Quando il cinismo già abbandonato non sorgerà nuovamente in futuro, egli ne è consapevole. Egli mantiene l'osservazione, libero, non intrappolato in nessuna considerazione mondana.

"Quando in lui è presente la severità, è consapevole: “In me è presente la severità”. Quando la severità non è presente, è consapevole: “In me non è presente la severità”. Quando la severità incomincia a sorgere, egli ne è consapevole. Quando la severità già sorta viene abbandonata, egli ne è consapevole. Quando la severità già abbandonata non sorgerà nuovamente in futuro, egli ne è consapevole. Egli mantiene l'osservazione, libero, non intrappolato in nessuna considerazione mondana.

Mentre la pratica *non è* (e qui ci vorrebbero un po' di vignette umoristiche ma personalmente sono capace di disegnare solo figure geometriche :-( ):

* Prendere alla lettera quello che dice R.P. ricavandone norme di comportamento da seguire con rigore e disciplina (questa è severità)
* Portare in processione reliquie di R.P.
* Iniziare un'analisi teorica minuziosa sulle motivazioni e le caratteristiche della buddhità di Randy Pausch per decidere con rigore e precisione sull'effettiva buddhità di R.P.
* Quando qualcosa ci va storto pregare l'anima di R.P. affinché ci restituisca la serenità (questa è autocommiserazione)
* Fare una statua di R.P. e inginocchiarsi davanti alla stessa tutte le mattine
* Sperare di diventare come R.P. nel giro delle prossime 700 vite visto che in questa non c'e' speranza (autocommiserazione)
* Dire che è ovvio che R.P. può avere quell'atteggiamento positivo, perché a lui è capitato questo e quest'altro, è stato fortunato ! (questo è cinismo)
* Dire: "beato lui ! a me non succederà mai" (autocommiserazione)
* Fare un'analisi psicologica di R.P. e schematizzare le ragioni delle nevrosi più diffuse nella cultura occidentale e i meccanismi psicologici che hanno portato R.P. a risolverle
* Quando non si sa cosa fare, rileggere la vita di R.P. per avere qualche idea su come comportarsi
* Tagliarsi i capelli con lo stesso taglio di R.P.
* Rileggere la biografia di R.P. e farsi un'oretta in brodo di giuggiole a pensare quanto è bravo R.P., quanto è buono R.P., quanto è illuminato R.P., che buon esempio che dà, che bello se fossero tutti come lui, e via di seguito

Spero di aver divertito un po' :-)